Marvin Bush, fratello del presidente, era a capo della sicurezza del World Trade Center. Il contratto scadeva l'11 settembre

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Ultimo aggiornamento: 13 luglio 2006.

Indice della sezione 11/9 - Pagina base di Attivissimo.net

L'ipotesi di complotto

Alcuni complottisti, come per esempio Alex Jones in questo filmato (WMV, 14 MB, da 10:13) e il sito Whatreallyhappened.com, sostengono che Marvin Bush, fratello del presidente George W. Bush, era a capo della Securacom o Stratesec, l'azienda che forniva i servizi di sicurezza al World Trade Center, e che il suo contratto di fornitura scadeva proprio l'11 settembre 2001.

Una situazione ideale, insomma, per far entrare di nascosto l'esplosivo e gli esperti per preparare la demolizione controllata e poi tirarsi indietro senza più alcun obbligo contrattuale. E' comodo avere i parenti nei posti giusti.

Le presunte prove

Da Whatreallyhappened.com:

According to its present CEO, Barry McDaniel, the company had an ongoing contract to handle security at the World Trade Center "up to the day the buildings fell down."

Secondo il suo attuale direttore generale, Barry McDaniel, la società aveva un contratto continuativo per gestire la sicurezza al World Trade Center "fino al giorno in cui crollarono gli edifici".

Alex Jones cita un libro di Barbara Bush, moglie dell'ex presidente George Bush Sr. (padre di George W. Bush), intitolato Reflections (ISBN 0743223594), e nel video citato prima ne mostra una pagina che a suo dire conferma la data di scadenza del contratto.

Secondo 911 Research, il contratto iniziò nell'ottobre del 1996 (secondo la documentazione della SEC) per un valore di 8,3 milioni di dollari. Un altro articolo che fornisce molte altre cifre e informazioni (non confermate da fonti indipendenti, ma verificabili) è su Smirkingchimp.com.

L'indagine

Secondo Wikipedia (1, 2), Marvin Bush è stato membro del consiglio d'amministrazione della Securacom dal 1993 fino all'anno fiscale 2000. Secondo il Washington Spectator, fu rieletto nel consiglio d'amministrazione per l'ultima volta il 25 maggio 1999, restando in carica da luglio 1999 a giugno 2000.

La Securacom, nota anche come Stratesec (il cambio di nome avvenne nel 1997 per ordine del tribunale, perché il nome dell'azienda violava un marchio registrato), si occupava della sicurezza di molti altri edifici importanti degli Stati Uniti: per esempio, l'aeroporto Dulles (del quale però non gestiva il controllo passeggeri, secondo il Washington Spectator), la compagnia aerea United Airlines, e i laboratori di Los Alamos. Business.com fornisce i nomi di altri clienti (compreso l'esercito e la marina USA) dell'azienda, insieme al suo indirizzo, ai nomi dei suoi dirigenti e ad altri dati, qui.

L'azienda partecipò alla gara d'appalto per il potenziamento della sicurezza del WTC deciso dopo l'attentato-bomba al WTC del 1993, e se l'aggiudicò. Stando ad alcune fonti, fu però "congedata" dal progetto di ammodernamento della sicurezza del WTC nel 1998 perché non era in grado di completare il lavoro:

Securacom got the $8.3 million World Trade Center security contract in October 1996 and received about $9.2 million from the WTC job from 1996 (a quarter of its revenues that year) to 1998. But in 1998, the company was "excused from the project" because it could not fulfill the work, according to former manager Al Weinstein, and the electronic security work at the WTC was taken over by EJ Electric, a larger contractor.
Fonte: Washington Spectator.

La prima affermazione dei complottisti è quindi grosso modo esatta: Marvin Bush non era a capo dell'azienda, ma era comunque nel suo consiglio di amministrazione. Tuttavia non ne faceva più parte da oltre un anno all'epoca degli attentati.

Per quanto riguarda la scadenza molto sospetta del contratto, invece, le cose si fanno un po' più nebulose. La frase di Barry McDaniel è riportata soltanto come "up to the day the buildings fell down" ("fino al giorno in cui crollarono gli edifici"), ossia senza contesto. Non si sa cosa abbia detto prima o dopo.

Forse la frase completa specificava che il contratto scadeva l'11 settembre, ma allora come mai i complottisti non la citano per intero? Un'altra possibilità è che la frase intera fosse innocente: una cosa del tipo "Fino al giorno in cui crollarono gli edifici, avevamo un contratto per la gestione della loro sicurezza; ora, ovviamente, non ce l'abbiamo più". Un po' come quando si dice "Mario è stato mio cliente per anni, fino al giorno in cui è morto" senza voler intendere che il rapporto di clientela scadeva proprio il giorno della morte di Mario.

La presunta conferma contenuta nel libro di Barbara Bush è presentata come un dato forte, ma un rapido esame la smentisce. Jones mostra nel suo video questo sgranatissimo fotogramma di una pagina del libro che, secondo lui, prova che il contratto della Securacom scadeva l'11 settembre:

immagine tratta dal libro Reflections

E' praticamente illeggibile, ma Whatreallyhappened.com ne ha una versione molto più nitida qui:

immagine tratta dal libro Reflections

Confrontando le due immagini si vede che la pagina è la stessa: anche se non si leggono tutte le parole, la forma dei paragrafi e la posizione delle maiuscole è identica.

Questa pagina non contiene alcun riferimento alla Securacom o alla scadenza del suo contratto. Parla di Marvin Bush soltanto per dire che era a New York, nella metropolitana sotto Wall Street, diretto a una riunione, al momento degli attentati, e dovette tornare in albergo a piedi percorrendo 70 isolati. Barbara Bush parla anche del proprio nipote Pierce, che quel terribile giorno aveva un appuntamento al 102° piano della torre sud del WTC, notando che s'è salvato perché l'appuntamento è stato spostato altrove in locali più capienti.

Alex Jones, insomma, mente nel mostrare una pagina che non dice quello che Jones le attribuisce. Ma siamo prudenti: può darsi che il libro contenga qualche riferimento alla scadenza del contratto della Securacom in qualche altra sua pagina. In questo senso, Screwloosechange.com ha cercato in tutto il testo del libro (grazie alla funzione di ricerca di Amazon) le parole "contract" ("contratto") e "expired" ("scaduto, scadeva") ma non le ha trovate. Fino a prova contraria, quindi, la presunta conferma da parte del libro di Barbara Bush non esiste.