L'adesivo che "rigenera" la batteria di cellulari e computer

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Indagine iniziale: 14/9/2005. Ultimo aggiornamento: 15/9/2005.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:

Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito

English abstract (il resto è in italiano)

Several "battery extender" devices are being offered on eBay and various commercial Websites under names such as "Batterylife Activator" or "More Battery". These devices appear to be self-adhesive patches which are supposed to extend the life of a mobile phone or laptop battery by "up to 30%".

The sites that sell these devices claim that they work by "cavity radiation". However, the term is being used inappropriately, as "cavity radiation" is a well-known phenomenon of physics which has nothing to do with batteries. The scientific basis for these "extenders" is extremely unclear and shaky. Contacts with an Italian dealer of these devices have so far failed to provide any scientifically plausible explanation for their operation.

Moreover, apparently no patent has been taken out to cover the device or its operating principle, and the device is considered by many technical websites to be a scam which has no detectable effect on battery life.

The manufacturer claims that the device has been tested by the German testing authority TUV, but the publicly available details of this test indicate that it was carried out on an extremely small sampling (four measurements in all, two with the device and two without) and therefore its significance is questionable.

Links with further information (mostly in Italian) are provided below.

Il testo dell'appello

In questo caso non c'è un appello vero e proprio, ma ci sono molti siti Internet italiani e stranieri che vendono dei "rigenera batteria": speciali pellicole adesive da applicare alla batteria di cellulari e laptop, che a detta dei loro venditori sarebbero in grado di migliorare sino al 30% le prestazioni delle batterie di cellulari e computer.

Dispositivi di questo genere sono in vendita per esempio in questo sito italiano, dove vengono chiamati "MoreBattery" o "More Battery" e descritti in questo modo (le evidenziazioni sono mie):

"E' una speciale pellicola-ceramica in grado di accrescere fino al 30 % la durata della batteria agli ioni di litio di un Notebook e cellulare. Questa pellicola adesiva migliora la rigenerazione e lo sfruttamento della capacità elettrica disponibile, e reso possibile dal cosiddetto effetto Cavity Radiation, che rigenera il flusso di ioni nella batteria grazie al sottile strato ceramico esteso sulla superficie."

Questo notevole risultato viene ottenuto, a detta del venditore, per soli 8,8 euro nel caso dei cellulari e 34,50 euro nel caso dei laptop.

immagine di pellicola applicata a batteria di telefonino
Un "rigenera batteria" applicato a un telefonino.
Immagine tratta dal sito del rivenditore italiano.

Datazione e origini

La prima segnalazione di questo caso è giunta al Servizio Antibufala il 14 settembre 2005 da un lettore (acuoghi), che ringrazio.

Perché è SOTTO INDAGINE

Una ricerca in Google del termine "cavity radiation" non riporta alcun documento scientifico che abbia attinenza con le batterie. Il termine "cavity radiation" è usato in fisica, ma in un contesto che non c'entra assolutamente nulla con l'elettricità e i flussi di ioni. Anche la frase "rigenera il flusso di ioni" suona molto importante, ma non ha alcun significato scientifico. La descrizione del principio di funzionamento del "rigenera batteria", insomma, è estremamente sospetta.

Vi sono inoltre molti siti tecnici piuttosto autorevoli che hanno testato questi prodotti e ne hanno ricavato un'impressione decisamente negativa. Per esempio, l'autorevole Tom's Hardware pubblica un'analisi dettagliata che non lascia molte speranze:

"nei nostri test su due notebook differenti, non siamo stati in grado di verificare alcun miglioramento della durata della batteria... sconsigliamo pertanto vivamente di investire nel Battery Activator"

Battery Activator è il nome originale del "rigenera batteria", prodotto e distribuito da Batterylife.de. L'articolo di Tom's Hardware cita anche altre verifiche fatte da riviste e siti tecnici, come Dan's Data e Spode's Abode, tutte altrettanto negative.

Altre recensioni negative arrivano da ITreviews e Bit-Tech.

Cercando su Internet, tuttavia, si trovano anche dichiarazioni positive di acquirenti soddisfatti (si trovano anche recensioni entusiaste, ma essendo spesso realizzate da chi vende il prodotto, sono poco affidabili). Ma va chiarito che in casi come questi le esperienze personali e gli aneddoti contano molto poco: i "risultati" sono semplicemente impressioni raccolte in modo non rigoroso. E' infatti estremamente difficile eseguire cicli di carica e scarica perfettamente uguali (e quindi confrontabili) su un cellulare: basta qualche chiamata in più o in meno per falsare il confronto.

Anche se non si usa il telefonino per chiamare o mandare SMS e lo si tiene fermo nel medesimo posto per tutta la durata della batteria (diversi giorni, coi modelli attuali), il consumo della batteria varia lo stesso a seconda del numero di volte che il cellulare contatta la stazione radio base più vicina e a seconda della potenza emessa dal trasmettitore del telefonino, che cambia se si interpone un oggetto (basta una persona) o se il cellulare cambia stazione radio base. Lo stesso problema si pone anche per i computer portatili. Ci vuole un metodo più rigoroso.

Il test del TUV

Il sito della Batterylife dichiara che il suo prodotto è certificato dall'autorevole ente tedesco TUV, e pubblica la traduzione inglese (insieme all'originale tedesco e traduzioni in francese e russo) dei risultati del test.

Tuttavia il test svolto dal TUV è estremamente limitato e poco significativo: si è composto di soli quattro esperimenti, due con il dispositivo e due senza.

Dalla versione del test pubblicata sul sito di Batterylife.de, inoltre, manca la pagina 4, che stando a quanto indicato a pagina 1 riporterebbe le specifiche tecniche in base alle quali è stato svolto il test. Senza queste specifiche, è estremamente difficile assegnare autorevolezza al risultato.

Inoltre, secondo i contatti presi da Tom's Hardware con il TUV, l'ente smentisce la certificazione del dispositivo:

"It is now the case that the activation foil from Batterylife AG is not certified. That certification was based on a one-time study of a specific rechargeable battery, with and without activator foil installed. This provided the source of the discharge measurements and analysis. You can check the results in our report for yourself."

Traduco:

"E' ora il caso che la lamina metallica di attivazione della Batterylife AG non è certificata. Quella certificazione era basata su uno studio singolo di una specifica batteria ricaricabile, con e senza la lamina attivatrice installata. Questo ha fornito la fonte delle misurazioni di scarica e dell'analisi. Può controllare direttamente i risultati nel nostro rapporto".

Risponde il rivenditore italiano

Il 15/9/2005 sono stato contattato dalla Microdata Sistemi, la ditta che vende in Italia il "rigenera batterie", a proposito del mio primo articolo sul loro dispositivo.

Microdata dichiara che il proprio prodotto "vanta prestazioni certificate e non è assolutamente una bufala". Microdata mi ha fornito una copia del test condotto dalla TUV (disponibile anche sul sito della Batterylife che produce il dispositivo) e una recensione-test pubblicata sulla rivista italiana Chip di luglio-agosto 2005.

Niente brevetto?

Ho chiesto al rivenditore se sa indicarmi le coordinate del brevetto che tutela il principio della "cavity radiation". Di solito, infatti, tecnologie così innovative vengono coperte da brevetto per evitare che tutti le copino: non è indispensabile, ma è prassi comunissima. Eppure non ho trovato traccia di brevetti attinenti nel database dell'Ufficio brevetti USA, che non contiene alcun brevetto a nome di Batterylife. Né vi è traccia di brevetti nei database europei. Anche il sito della Batterylife non indica alcun brevetto, e questo è un comportamento molto strano, per un'azienda che vuole proteggere il proprio know-how e dissuadere altri dall'imitarlo.

Il rivenditore ha risposto che "la pellicola in oggetto non è stata brevettata dalla azienda tedesca", giustificando tale assenza di brevetto con il fatto che anche altri prodotti analoghi non vengono tutelati da brevetto. Purtroppo questo non è vero: per esempio, la sola Duracell, dal 1976 a oggi, ha oltre 47 brevetti sul tema delle batterie (per esempio il brevetto 4552821, "Sealed nickel-zinc battery").

Le mie ricerche finora hanno trovato un solo riferimento a brevetti da parte di Batterylife: una dichiarazione di un rappresentante inglese del prodotto, Graham Jackson, citata su Trusted Reviews, secondo la quale "i dettagli di come funziona sono ovviamente segreti e sono nella domanda di brevetto". Purtroppo non è specificato alcun altro dettaglio su questa domanda: dove o quando sia stata depositata, per esempio.

Domande al rivenditore

Ho chiesto al rivenditore anche di fornire qualche spiegazione e di chiarire alcuni punti:

Il rivenditore mi ha risposto che è

"solo il distributore di questo oggetto per l'Italia, non sono né il produttore né tantomeno un esperto di brevetti o un fisico. Io le posso confermare perché ne abbiamo verificato le prestazioni che funziona e la invito a provarne gli effetti su un suo prodotto. Non mi chieda spiegazioni fisiche, scientifiche o come agisce la nanotecnologia ...

e ha chiarito come ha verificato le prestazioni del "rigenera batteria":

"Premesso tutto il nostro scetticismo iniziale verso tale prodotto, abbiamo richiesto alla ditta tedesca di inviarci dei campioni per verificarne l'effica e prontamente ci hanno inviato le pellicole.

Abbiamo provato gli effetti di tali prodotti su tutti i cellulari e notebook dei nostri dipendenti e collaboratori (circa 30 cellulari e 20 notebook), prendendo nota dei tempi delle autonomie prima e dopo l'applicazione. Bene, a parte uno due casi dove il collega utente non riusciva a rilevare con certezza la variazione, negli altri casi si manifestavano incrementi di autonomia variabili tra 1l 15/30%.

Alla luce di questi positivi riscontri abbiamo deciso di distribuirlo."

Alla luce delle considerazioni che facevo prima, non è un controllo molto rigoroso: anche la batteria del mio telefonino certe volte dura più a lungo di altre, anche se non ci ho messo o tolto alcuna lamina "rigeneratrice".

Come verificare?

Per avere una prova indiscutibile dell'efficacia del prodotto, occorrerebbe condurre un test in doppio cieco, preferibilmente secondo un protocollo concordato con il produttore, come si fa spesso in questi casi.

Si prende un insieme abbastanza numeroso omogeneo di batterie e si applica a metà di esse il dispositivo, ma senza far sapere a chi conduce l'esperimento quali batterie hanno il dispositivo e quali no (lo sa soltanto una terza persona, che non partecipa alla raccolta dati e rivela quali batterie erano "rigenerate" e quali no soltanto alla fine della raccolta dati). Poi si sottopone ciascuna delle batterie al medesimo ciclo di scarica e ricarica, e si confrontano i risultati dei due gruppi.

E' un test che come privato cittadino io certo non posso sobbarcarmi, ma che Batterylife potrebbe far condurre a un'associazione di consumatori indiscutibilmente super partes. Dopotutto, spetta a lei dimostrare la validità del proprio prodotto.

Si potrebbe anche fare un esperimento leggermente meno rigoroso: si prendono cento volontari e ai telefonini di cinquanta di loro si applica il dispositivo, sigillando l'apparecchio in modo che il proprietario non sappia se ha un cellulare "rigenerato" o no. Poi si chiede qual è l'impressione di efficacia, e si verifica se i cinquanta telefonini "rigenerati" hanno prestazioni realmente superiori o se è tutta questione di effetto placebo.

Sono pignolo? Può darsi. Ma queste sono le regole collaudatissime secondo le quali si verificano seriamente i prodotti: non le ho inventate io.

Acquisto a rischio

Senza un test rigoroso non si può dire se si tratta di un prodotto fasullo o se funziona veramente. Per ora posso soltanto porre l'attenzione del lettore sul fatto che il dispositivo funzionerebbe secondo un principio privo di documentazione e descritto dal produttore in termini solo apparentemente scientifici, e che il dispositivo non è tutelato da alcun brevetto. Inoltre, a parte il limitatissimo test del TUV, non c'è alcuna fonte che riporti test indipendenti e statisticamente significativi. Per correttezza, quest'ultima considerazione vale anche per i numerosi siti che hanno recensito negativamente il prodotto.

Tutte queste cose, in genere, sono sintomo di un prodotto sospetto, come si rivelarono per esempio le "coccinelle" che si diceva aumentassero l'efficienza dei segnali dei telefonini. Anche in quel caso non mancarono aneddoti che confermavano apparentemente la loro efficacia, ma un aneddoto non fa statistica, e in condizioni controllate emerse la loro inefficacia assoluta.

A mio avviso, sta a Batterylife.de fornire giustificazioni per la sua affermazione straordinaria: in mancanza di queste giustificazioni, il dubbio e la prudenza sono inevitabili, come lo sono di fronte a qualsiasi prodotto che viene reclamizzato senza che chi lo vende, sia pure nella miglior buona fede, sia in grado di spiegare come funziona.

In estrema sintesi: in assenza di una sperimentazione rigorosa, la prudenza e il buon senso consigliano cautela nell'acquisto. Attendiamo la sperimentazione, o perlomeno la pubblicazione del brevetto.

Commenti, critiche o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!