Nestlé vuole 6 milioni di dollari dall'Etiopia affamata

Indagine iniziale: 28 gennaio 2003. Ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2003.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:


Il testo dell'appello

Con le solite varianti, il testo è grosso modo questo (le evidenziazioni sono mie):

CONSUMATORE, giovane o vecchio che tu sia, per cortesia, esci dall'apatia!

Spendi un attimo del tuo tempo per leggere questa missiva e se puoi, inoltrala ad altri indirizzi, GRAZIE!

Ecco la la goccia che fa traboccare il vaso!

Nestlé batte cassa in Etiopia esigendo 6 milioni di dollari come risarcimento dal paese più affamato del mondo.

Per Nestlé è «una questione di principio»

La Nestlé che è il più grande produttore di cibo mondiale, un gigante del settore agro-alimentare, con stabilimenti in più di 80 paesi ed un giro d'affari di miliardi e miliardi di dollari, rivendica nei confronti del governo dell'Etiopia, poverissima ed in preda ad una grave carestia (forse più grave della terribile fame degli anni `80), un risarcimento pari a 6 milioni di dollari. La causa è stata la nazionalizzazione di un'azienda avvenuta nel 1975 dopo un colpo di stato militare avvenuto in quel paese.

Un solo anno di vendite realizzate da Nestlé è pari a 8 volte il Prodotto interno lordo della misera Etiopia...

ECCO QUINDI LA PROPOSTA:

PER UN PO' DI TEMPO, CI AUGURIAMO IL PIU' POSSIBILE, SOSPENDIAMO L'ACQUISTO DEI PRODOTTI DI QUESTA MULTINAZIONALE ED IN PARTICOLARE I PRODOTTI SIMBOLO DELLA NESTLE' : NESCAFE' & NESQUIK

RICORDA QUESTI MARCHI PERCHE' SEMBRA POCO ED INVECE E' MOLTO, UN CALO NELLE VENDITE (anche minimo) COLPISCE L'IMMAGINE DELLA SOCIETA' E PUO' COSTRINGENDOLA E REIMPOSTARE LA SUA POLITICA DI PUBBLICHE RELAZIONI

ogni singolo consumatore, se unisce i suoi sforzi insieme a quelli degli altri, ha il potere di far vacillare questi imperi ed in fondo, diciamoci la verità, a noi costa poco, basta allungare la mano sullo scaffale e prendere il prodotto a fianco!

se vuoi allargare il tuo gesto di solidarietà evitando il più possibile i prodotti della NESTLE' eccoti i marchi più conosciuti:

BEVANDE: Nescafé, Nesquik, Nestea,Orzoro

ACQUA MINERALE: Perrier, vittel, Acqua Vera, San Bernardo, S.Pellegrino, Panna, Levissima, Pejo, Recoaro

DOLCI: Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, After Eight, Quality Street, Toffee, Polo, Rowntree, Motta, Alemagna

CIOCCOLATO: Perugina, Nestlé

SALUMI: Vismara, King's

OLIO: Sasso

CONSERVE: Berni

FORMAGGI: Locatelli, Hirz

PASTA: Buitoni, Pezzullo

DADI PER BRODO: Maggi

SURGELATI: Findus, Surgela, Mare Fresco, La Valle degli Orti

GELATI: Motta, Alemagna, Antica Gelateria del Corso

PASTA PER DOLCI: Leisi

MAYONESE: Thomy

CIBI PER ANIMALI: Friskies, Buffet

COSMETICI: L'Oreal, Lancome

curiosità sulla NESTLE' :

Come ripetutamente segnalato dall'UNICEF la Nestlé viola il codice internazionale redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che proibisce la promozione dell'uso di latte in polvere per I'alimentazione dei neonati...

bisogna sapere che nelle società povere, i bambini allattati artificialmente sono 25 volte più esposti alla morte di quelli allattati al seno.

Il Premio Nobel Dario Fo ha sparato a zero contro la Nestlè, responsabile di aver diffuso in Africa il latte in polvere: "Hanno compiuto una strage infame dicendo che andavano a salvare l'umanità. Ma sono andati solo per interesse di mercato".

Padre Pier Maria Mazzoli (direttore del mensile Nigrizia) ha presentato il punto di vista dei missionari che esprimono forti perplessità e disaccordo sulla politica delle multinazionali Dal Monte: frutta, De Beers: diamanti, Shell: petrolio ma Nestlé in particolare perché è una delle più potenti con una affermata presenza in Africa.

Beppe Grillo ha attaccato le multinazionali della chimica e i brevetti di tutte le nuove forme di vita. "Sapete cos' è la Novartis? È un'azienda nata dalla fusione di Ciba e Sandoz. La Ciba ha prodotto in Giappone un farmaco che nel primo mese ha fatto 30 morti e tremila un anno dopo. La Sandoz ha invece il premio per i pesticidi: ha gettato tonnellate di rifiuti tossici nel Reno, dandoci i "pesci-diesel". Ciba e Sandoz insieme? È come se Totò Riina e Pacciani si fossero associati per creare un asilo per bambini".

Ornella Martini: Ho smesso di mangiare il panettone Motta quando mi sono accorta che è della Nestlè...

ed inoltre:

Una delle ultime azioni contro tutti noi è stato quello di far passare la possibilità di etichettare come cioccolato, prodotti fatti anche senza il cacao, pensate un po'...!

... e daltra parte, così facendo si abbassano ancor piu' i prezzi pagati ai contadini del sud del mondo produttori del vero cacao.

...perciò NESTLE', sai noi cosa ti diciamo:

[qui forse mancano degli elementi grafici contenenti il resto della frase]

Buon boicottaggio della NESTLE' a tutti...!

...e ricorda di passare il messaggio agli amici...

Perché non è una bufala (ma è obsoleta)

In sintesi, l'appello invita a boicottare i prodotti della Nestlé e delle società ad essa collegate perché la Nestlé ha chiesto un risarcimento di sei milioni di dollari all'Etiopia, che è scossa da una terribile carestia. Ma di fronte all'indignazione pubblica per un comportamento così gretto, Nestlé ha fatto dietrofront e ha chiesto un risarcimento simbolico di 1,5 milioni di dollari che devolverà immediatamente in aiuti umanitari.

Pertanto le motivazioni dell'appello sono scadute.

Documentazione

La notizia della richiesta di risarcimento è stata riportata da tutti i principali media. La BBC Online del 10 dicembre 2002 spiega spiega che Nestlé è in lite con il governo dell'Etiopia a causa della nazionalizzazione di una filiale locale della multinazionale svizzera, che operava nel settore dell'allevamento del bestiame, avvenuta nel 1975 ad opera del governo militare dell'epoca. Nestlé chiede il risarcimento del valore dell'azienda nazionalizzata, che stima a 6 milioni di dollari sulla base del cambio della valuta locale all'epoca della nazionalizzazione. Il governo etiope attuale propone invece un risarcimento di 1,5 milioni di dollari, basato sul cambio attuale della valuta locale.

L'associazione umanitaria Oxfam ha dichiarato alla BBC che non è moralmente giustificabile che una società che ha avuto guadagni per circa 3,9 miliardi di dollari nel primo semestre 2002 chieda denaro al governo di uno dei paesi più poveri del mondo, alle prese con una carestia estrema a causa della siccità e del crollo dei prezzi del caffè, che costituisce la principale esportazione dell'Etiopia.

Tuttavia l'articolo della BBC segnala anche che Nestlé non è la sola azienda ad aver subito danni dalla nazionalizzazione del 1975: ce n'è circa una cinquantina. Inoltre il fatto che questi danni non siano stati risarciti o comunque risolti rende difficile attrarre gli investimenti stranieri, tant'è vero che è stato il governo etiope ad avviare i negoziati per la risoluzione di queste pendenze. Infine va notato che il governo etiope, secondo Nestlé, avrebbe venduto l'azienda nazionalizzata a una società privata locale nel 1998, ricavandone circa 8,7 milioni di dollari. In altre parole, è un po' troppo semplice limitarsi a ragionare “multinazionale cattiva, paese affamato bravo”.

Comunque sia, il 24 gennaio 2003 la Nestlé ha raggiunto un accordo con il governo etiope. Sempre la (BBC) riferisce che “Nestlé ha concordato un risarcimento di 1,5 milioni di dollari, che andranno tutti direttamente ad alleviare la carestia”.

La vicenda è quindi conclusa e non ha più senso boicottare Nestlé per questa ragione specifica. La risoluzione di questa vicenda non influisce sulle altre ragioni per cui circolano altri inviti al boicottaggio della Nestlé, come descritto in un'altra indagine antibufala.

Avvertenza

Non prendete per oro colato l'elenco di società legate a Nestlé citata nell'appello. Io non l'ho verificata e potrebbe contenere errori, che in tal caso danneggerebbero un'azienda che non ha fatto niente di male.