Orrore dalla Palestina

Indagine iniziale: aprile 2002. Ultimo aggiornamento: 2 maggio 2003.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:


Datazione

Ho ricevuto la prima segnalazione di questa catena di sant'Antonio il 23 aprile 2002.

Il testo della catena di sant'Antonio

L'appello è costituito da un documento Word contenente delle foto agghiaccianti, che ho scelto di non pubblicare (sono reperibili online in vari siti, come http://home.earthlink.net/~lavozdeaztlan/zionistbrutality.htm), e il seguente testo inglese (a destra trovate la mia traduzione italiana):

First they arrest Moh'd Saleh, a Palestinian aged 23. So far nothing is wrong with the picture!!

[foto]

Then they pin Moh'd on the floor suspecting he had bombs attached to him. Still nothing out of the ordinary?

[foto]

They have him on the floor still, and they try to question a second Palestinian on the scene. They seem to have definitely overpowered him and have full control over the situation.

[foto]

That's not enough? OK!! Now they have to strip him to make sure he doesn't really have any bombs on him. As we can see he is almost naked on the floor, (at least they had the decency to keep his underwear on), he is obviously overpowered and unarmed, there is no sign of a bomb or any resistance. So what would a democratic country such as Israel, a country that claims to respect human dignity and life do??? Take him to prison??

[foto]

The picture speaks for itself!

The least you can do while sitting in the comfort of your home is forward this pictures to as many people as possible especially westerners so they can have a glimpse of what Palestinians go through!!

Per cominciare, arrestano Moh'd Saleh, un palestinese di 23 anni. Fin qui non c'è niente di sbagliato nell'immagine!

[foto]

Poi inchiodano a terra Moh'd perché sospettano che abbia delle bombe addosso. Non c'è ancora niente di insolito?

[Foto]

Poi lo tengono fermo a terra e cercano di interrogare un altro palestinese sul posto. Sembrano averlo reso sicuramente innocuo e sembrano avere il totale controllo della situazione.

[foto]

Non basta? OK! Ora devono spogliarlo per essere sicuri che davvero non abbia bombe addosso. Come possiamo vedere, è quasi nudo per terra (almeno hanno avuto la decenza di lasciargli addosso la biancheria intima), è chiaramente sopraffatto e disarmato, non c'è segno di bombe o di resistenza. E allora cosa farebbe un paese democratico come Israele, un paese che afferma di rispettare la vita umana e la dignità? Lo porterebbe in prigione?

[foto]

L'immagine non ha bisogno di commento!

Il minimo che potete fare, mentre ve ne state seduti comodi in casa, è spedire queste immagini al maggior numero possibile di persone, specialmente occidentali, perché possano vedere cosa subiscono i palestinesi!

Le foto mostrano la sequenza descritta nel testo: una persona viene trattenuta da alcuni poliziotti e militari, fatta sdraiare a terra e spogliata. L'ultima foto lo mostra a terra in una pozza di sangue, apparentemente ucciso dalle persone mostrate nelle foto precedenti.

Nella sequenza in cui vengono presentate, le immagini sembrano documentare un terribile episodio di brutalità da parte israeliana, in cui i soldati uccidono a sangue freddo un palestinese inerme. Ma non è necessariamente andata come mostrano le foto.

Indagine

Google trova un sito (http://home.earthlink.net/~lavozdeaztlan/zionistbrutality.htm) che pubblica l'appello, completo di foto.

Le foto non mostrano segni evidenti di contraffazione. E' chiaro che non sono state scattate in rapida sequenza: si capisce dalle ombre che cambiano, dal fatto che inizialmente ci sono militari in verde e poi poliziotti in blu, e dal fatto che il punto di ripresa non è sempre lo stesso. Come segnalato da un lettore (n***b****rdo), si nota anche che il cerchione del veicolo sullo sfondo (sembrerebbe una camionetta militare) cambia colore (prima è metallico, poi è scuro) e che il veicolo cambia posizione fra la terza e la quarta foto. Il cambio di colore potrebbe essere dovuto a un cambio di veicolo oppure allo spostamento del medesimo veicolo (che ha infatti un cerchione scuro nella parte anteriore).

Nell'appello non vengono fornite né date né luoghi, ma un lettore (psegre) mi ha segnalato un sito, Israele.net (http://www.israele.net/risposta.html), che risponde proprio a quest'appello che circola in Rete: mostra una versione diversa della stessa sequenza e la etichetta come disinformazione da parte palestinese.

Infatti nella versione mostrata da Israele.net c'è una foto in più, che mostra un robot antibomba che armeggia intorno al cadavere del palestinese. Israele.net spiega che il palestinese è stato effettivamente ucciso dai soldati israeliani, ma perché indossava una cintura di esplosivo il cui detonatore era sull'addome. Cito testualmente:

"E' un falso. In realtà le immagini si riferiscono un attentato suicida, sventato dalla polizia israeliana. Ma dalla sequenza che viene fatta circolare dalla propaganda anti-israeliana sono state deliberatamente tolte le immagini che spiegano l'accaduto.

L'incidente è avvenuto venerdì 8 marzo 2002, intorno alle 16.30, nel quartiere Beit Hanina (Gerusalemme nord). Sulla base di una segnalazione dei servizi di intelligence, alcuni agenti della polizia di frontiera israeliana fermano Mahmoud Salah, un terrorista palestinese munito di cintura esplosiva che si dirige verso il centro della città, e un suo complice che lo sta portando in auto.

Una volta fermato e bloccato a terra, il terrorista tenta in tutti i modi di divincolarsi per fare esplodere l'ordigno. Il detonatore si trova sotto il suo addome, per cui al terrorista basterebbe esercitare la giusta pressione contro l'asfalto per innescare l'esplosione e uccidere, insieme a se stesso, gli agenti che gli sono addosso.

E' a questo punto che gli agenti israeliani sono costretti a uccidere il terrorista suicida.

Essi hanno dunque agito in condizioni di legittima difesa e hanno sventato un attentato, cioè l'ennesima strage, mettendo a grave rischio la loro stessa vita.

Nella sequenza completa si vede chiaramente che la polizia israeliana ha dovuto far intervenire un robot degli artificieri per disinnescare l'ordigno che il palestinese aveva addosso e che aveva tentato di far esplodere per uccidere se stesso e tutti coloro che gli stavano attorno.

Ma l'immagine con il robot e la cintura esplosiva è stata accuratamente tolta dalla sequenza che viene fatta circolare dalla propaganda palestinese."

Vero o falso? Impossibile dirlo

Secondo la BBC del 12 marzo 2002 (http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/1867726.stm), gli eventi descritti dall'appello si sono svolti a Gerusalemme Est, e le foto fanno parte di una sequenza più ampia, costituita da "undici foto scattate da un fotoamatore dalla propria finestra" e diffuse dall'agenzia AFP.

Secondo un articolo del sito The Electronic Intifada (http://electronicintifada.net/features/articles/020312beithanina.shtml) dello stesso giorno (12 marzo 2002), la persona uccisa è Mahmoud Salah, un militante dei Martiri di Al-Aqsa (a detta dei testimoni palestinesi), e i suoi uccisori sono membri della polizia di frontiera israeliana. L'articolo conferma date e luoghi indicati da Israele.net, dichiarando che le foto sono state scattate l'8 marzo 2002 a Beit Hanina, Gerusalemme, pubblicate il 12 dal giornale Al-Hayat Al-Jadeeda, e diffuse da Agence France Press.

Il sito The Electronic Intifada è difficilmente considerabile "super partes", ma è comunque lodevole perché mostra le foto scandite dal giornale e ne presenta la serie completa, insieme ad articoli e dichiarazioni della stampa palestinese e della polizia israeliana (in inglese).

Viste le contraddizioni fra i vari resoconti della vicenda, l'unica cosa chiara è che basandosi esclusivamente sulle foto mostrate nell'appello non c'è modo di determinare quello che è successo veramente, né io ho la pretesa di divinarlo standomene qui al computer. Posso solo invitare alla cautela nel diffondere l'appello, dato che presenta evidentemente una visione molto incompleta della vicenda.