Da oggi si pagano gli squillini!

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Indagine iniziale: 11/4/2003. Ultimo aggiornamento: 28/11/2005.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:

Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito

English abstract (il resto è in italiano)

An e-mail alert claims that Italian mobile telephone operators will start charging unanswered calls, i.e., even when you simply ring someone's mobile and then hang up before the called party replies. Making a mobile ring is a very popular way of keeping in touch with someone or communicating previously agreed information, as in "Make my mobile ring when you're ready to be picked up at the mall".

The alert is written in the style of a news agency dispatch, but it is unquestionably a hoax. It has been denied by all mobile phone operators and has been circulating at least since 2003.

Links with further information (mostly in Italian) are provided below.

Il testo dell'appello

Con le solite varianti tipiche delle catene di sant'Antonio, il testo è grosso modo questo (ho evidenziato i concetti salienti in grassetto):

ROMA. I tre maggiori gestori di telefonia mobile italiana (wind, omnitel,tim), hanno appena annunciato che dalla mezzanotte di oggi, si pagheranno anche gli squilli effettuati con terminali radiomobili (telefonini), ad un prezzo concordato e unico per tutti i gestori, pari a 0,001 centesimi di euro.

L'amministratore di Vodafone-Omnitel, ha dichiarato che da tempo i tre gestori stavano pensando di disincentivare gli squilli, poichè pur non producendo guadagni per i gestori, sovraccaricano notevolmente la rete radiomobile rallentando le comunicazioni wireless. Il costo, per quanto irrisorio, va valutato sulla base del numero di squilli giornalieri che gli utenti oramai si scambiano abitualmente, e quindi il suo costo diventa sensibile.
"Questa iniziativa sarà valutata dall'Antitrust, come iniziativa di cartello" - ha commentato il ministro delle comunicazioni Gasparri, prontamente contattato dal nostro quotidiano - "e comunque è un indice del vento di crisi che tira sulle aziende, e che le costringe anche a prendere iniziative assolutamente antipopolari."

Invitiamo pertanto i nostri lettori, d'ora in poi, ed in attesa di eventuali azione da parte delle associazioni di consumatori, moderare l'uso del telefonino, e degli squilli in particolare, per evitare di avere brutte sorprese sulle bollette.

Vincenzo Spataro - Tech News

Datazione e origini

Le prime segnalazioni di questo caso sono giunte al Servizio Antibufala ad aprile 2003.

Perché è una bufala

E' un pesce d'aprile, e pure un po' stantio, visto che la sua diffusione è iniziata intorno al 9 aprile 2003, quando il primo di aprile era passato da un po'.

Gli operatori hanno smentito la storia, che del resto era facilmente rilevabile come bufala da un indizio su tutti: l'esiguità della somma, pari a una frazione infinitesima di euro (sono 0,001 centesimi di euro, non 0,001 euro), che anche facendo migliaia di squillini non assommerebbe mai a cifre significative.

Insomma una burla, e ben congegnata, grazie alla scelta di un argomento "caldo" (ci sentiamo tutti un po' colpevoli perché ci sembra che con gli squillini scrocchiamo) e di uno stile molto giornalistico, da "notizia ANSA".

Complimenti a tutti i lettori che mi hanno segnalato e analizzato in dettaglio la bufala, e un pernacchione a tutti i sedicenti giornalisti di varie testate che l'hanno riportata senza nemmeno prendersi la briga di chiamare Tim, Vodafone o Wind per verificare.

Aggiornamento: la bufala persiste dopo due anni

Curiosamente, l'appello ha ripreso a circolare vivacemente a novembre 2005, mantenendo lo stesso testo della versione 2003. Questo teoricamente dovrebbe rendere più evidente la bufala, visto che contiene riferimenti datati (Omnitel ha cambiato nome in Vodafone), ma come al solito l'emozione impedisce di notare questi dettagli.

Commenti, critiche o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!