Milioni di dollari, solo per te, da uno sconosciuto

© 2002-2005 by Paolo Attivissimo. Some rights reserved (alcuni diritti riservati).

Indagine iniziale: 20/8/2002. Ultimo aggiornamento: 10/8/2005.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:

Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito

English abstract (il resto è in italiano)

There are countless variations to this scam, but a common theme: you receive an e-mail from someone who claims to have a very large sum of money (usually millions of dollars) that he would like to share with you in exchange for your assistance. The person may claim to be an important member of a bank or of a national administration, or a solicitor who believes you are the sole heir of a wealthy relative that you've never heard of, or someone who's dying and wants to make a large payment to charity through you.

If you fall for the scam, you'll be asked for your bank account number (so that you can receive the money) and for a small sum to "cover legal expenses" or to grease the wheels of bureaucracy. It is usually "imperative" that you keep the transaction confidential, because there is some degree of illegality involved.

Once you send the small sum, however, the promised millions will not materialize, due to some "complications", which surprisingly can be sorted out by sending another small sum, and so no. You'll never get any of the millions you gullibly expected to receive, and the scammer will have milked you out of a substantial amount of good money -- and probably will proceed to drain your bank account with fake money transfer orders, now that you've given him all its details.

This type of scam is often known as "advance fee fraud", "Nigerian scam" (because Nigeria is one of the hotbeds of this type of crime) or "419 scam" (from the number of the Nigerian law that prohibits this fraud).

Il testo dell'appello

ATTENZIONE: ci sono centinaia di varianti di questo appello (e per favore non mandatemene altre, non faccio la collezione!).

Il senso è comunque sempre lo stesso: una persona a voi sconosciuta vi propone di spartire una torta di diversi milioni di dollari. Tutto quello che serve, stando all'invito, è il vostro numero di conto corrente e un e-mail di conferma, e soprattutto il vostro discreto silenzio. E' un affare riservatissimo, perbacco!

Esempi

Datazione e origini

Il primo avvistamento risale al 1994 su Internet e al 1992/1993 nella posta ordinaria.

A marzo del 2002, un lettore (leolab) mi ha scritto con questa segnalazione: "Ho lavorato in ambienti finanziari internazionali... Non so se ti possa servire una conferma in più. E' una bufala ed è anche datata. L'abbiamo incontrata, io e i miei colleghi francesi, nel 1994. Vedo che non hanno nemmeno la fantasia di cambiare metodo."

Perché è una bufala (anzi, una truffa)

E' abbastanza facile porsi immediatamente alcuni semplici dubbi sull'autenticità dell'offerta.

In realtà questi inviti sono delle vere truffe che circolano sia per posta ordinaria, sia su Internet. Funzionano così: se rispondete all'invito, vi viene spiegato che tanta generosità non è disinteressata. Infatti è necessario che versiate degli "anticipi" a copertura di imprecisate spese per risolvere alcuni trascurabili problemi burocratici e poi i milioni di dollari arriveranno a pioggia sul vostro conto corrente. Inutile dire che una volta incassati gli anticipi, i milioni promessi non arrivano mai.

In altre parole: non cascateci. E' una truffa. Non fatevi passare neppure per l'anticamera del cervello che possa esserci un'opportunità di guadagno (perlomeno per voi; i truffatori, invece, ci guadagnano sempre). Se proprio volete fare un affarone losco ma sicuro, contattatemi con discrezione e vi parlerò della spartizione dei proventi della vendita della Fontana di Trevi, che ho recentemente ricevuto in eredità dal compianto Antonio De Curtis.

Fonti

Questa truffa circola da anni. Ne parla, ad esempio, la rivista Fortune ("This Just In From Nigeria", di Stanley Bing, 25 giugno 2001). Il sito Web della presidenza nigeriana ha dedicato un'intera sezione a questo imbroglio, con tanto di avvertimenti della Banca Centrale Nigeriana sulla pericolosità di questi inviti e alcuni esempi di inviti-truffa.

Pericolosità? Certo. Talvolta, infatti, le vittime vengono addirittura indotte a recarsi in Nigeria, dove falsi "funzionari governativi" offrono loro il trattamento da VIP e mostrano loro documenti "ufficiali" (rigorosamente falsi). Spesso organizzano addirittura la pubblicazione sui giornali locali di notizie false che testimonierebbero dell'avvenuto sblocco dei fondi che dovrebbero arrivare sul vostro conto corrente. Se neppure questo convince la vittima a collaborare, i truffatori possono passare a mezzi più persuasivi. Una delle vittime, racconta il sito delle Poste USA, si trovò faccia a faccia con due nigeriani armati con armi automatiche e fu costretto a dare loro 4000 dollari in travelers cheques prima di poter lasciare il paese.

Se immettete "419 scam" (virgolette comprese) in Google, troverete tantissimi siti dedicati a questa truffa ("419" è il riferimento numerico della legge nigeriana, purtroppo disinvoltamente ignorata dai nigeriani, che rende illegali questi inviti). Il sito delle Poste USA racconta che la truffa circola anche tramite la posta ordinaria: gli ispettori postali hanno sequestrato e distrutto oltre due milioni di lettere di invito, da marzo del 1998, soltanto al centro di smistamento dell'aeroporto JFK di New York. Persino i francobolli sulle buste sono falsi.

Se volete qualche fonte in italiano, potete leggere il comunicato stampa del Dipartimento Federale degli Affari Esteri della Svizzera che risale a febbraio del 1996, oppure un articolo dell'Espresso di febbraio 2002 che racconta molti dettagli su questo giro colossale di imbroglioni.

Il 12 agosto 2002 la CNN ha pubblicato un articolo molto educativo in materia.

Ma davvero ci crede qualcuno?

Riassumendo: una persona che non vi conosce vi offre un affare chiaramente poco pulito. Basta un attimo di raziocinio per rendersi conto che la cosa non sta in piedi. Ma evidentemente il raziocinio è una risorsa piuttosto scarsa, dato che c'è sempre qualcuno che abbocca anche alle truffe più improbabili. Infatti il già citato sito delle Poste USA segnala che l'ammontare del raggiro è di circa 100 milioni di dollari l'anno soltanto verso gli Stati Uniti.

Se volete un esempio di caso specifico, con tanto di nomi e cognomi, l'articolo della CNN citato sopra fa per voi: la signora Shahla Ghasemi e suo marito, un medico, si sono fatti spillare quasi quattrocentomila dollari da un imbroglione che si spacciava per un funzionario del governo nigeriano. La signora ha abboccato perché l'imbroglione conosceva molte informazioni personali sulla coppia (informazioni peraltro facilmente reperibili in Rete).

Ai Ghasemi fu detto che i soldi spettavano loro come eredità. La signora non ha pudore nel dire che si è chiesta "Se qualcuno non ci conosce, come può averci lasciato dei soldi?" Nonostante questo dettaglio non proprio trascurabile, la signora si è convinta che l'invito era autentico (non c'è come far leva sull'avidità per superare le esitazioni) e ha inviato 7500 dollari richiesti come "parcella del notaio". Ha poi continuato a inviare soldi per coprire le nuove spese che (guarda un po') si presentavano, fino a raggiungere la ragguardevole somma di 400.000 dollari. I Ghasemi ora non hanno più un soldo.

Purtroppo questo genere di truffa a volte ha avuto anche conseguenze ben più tragiche. Come riferito da Wired, Michael Lekara Wayid, console nigeriano presso la Repubblica Ceca, è stato ucciso a colpi di pistola da un ceco settantaduenne il 19/2/2003. Secondo il rapporto della polizia, l'assassino era una vittima della truffa nigeriana e il suo conto corrente era stato prosciugato dopo che ne aveva divulgato i dettagli a un truffatore che si spacciava per un alto funzionario nigeriano.

Secondo quanto riferito dai giornali nigeriani, l'uccisore si è presentato all'ambasciata dicendo di dover discutere di affari, ed è stato messo in contatto con Wayid: poco dopo, si sono sentite grida seguiti da alcuni spari. Il presunto assassino è stato catturato dal servizio di sicurezza e trattenuto fino all'arrivo della polizia. Secondo fonti nigeriane, l'assassino aveva visitato ripetutamente l'ambasciata nel tentativo di recuperare i soldi che si era fatto spillare.

Cosa aspettano ad arrestare questi criminali?

Non è facile arrestare chi sta dietro a questa truffa, anche perché in certi paesi le autorità e le forze di polizia chiudono un occhio e anche due, incoraggiati da abbondanti mazzette e dalla frequente mancanza di risorse, ma ogni tanto succede. The Register, per esempio, cita a maggio 2002 un arresto da parte della polizia sudafricana di sei cittadini dell'Africa Occidentale, accusati di far parte di una banda specializzata in questa truffa.

Ma cosa succede se si risponde all'invito?

Se non vi bastassero queste autorevoli conferme, ecco cosa succede a chi risponde all'invito: lo ha fatto un mio impavido lettore (che identificherò soltanto con il suo nome di battaglia, papalla).

Riassumo traducendo dall'inglese: Papalla si è offerto di accettare l'invito, esprimendo però una certa sorpresa a proposito dell'elevato ammontare dell'affare e delle commissioni abbondanti. Come mai tanta generosità? Non sarebbe meglio incontrarsi prima di imbarcarsi in quest'operazione?

La risposta del truffatore è stata questa: la commissione si basa sul "contributo che ci aspettiamo da lei" ("Please note very carefully the high commission you will receive is based on the contribution we expect from you."). Anzi, caso mai non si fosse capito, "la commissione non è gratuita: deve sostenerci/assisterci finanziariamente nello smistamento delle approvazioni burocratiche da parte di vari ministeri federali" ("So please the commission is not free. you have to support/assist us financially to process the documentary approvals aspect of this transaction from various federal ministries and offices concerned before this transfer is done into your bank account.").

Seguono i dettagli della proposta: la vittima dovrebbe registrare la propria azienda in Nigeria, retrodatando la registrazione al 1997 per dimostrare di essere in attività da tempo in modo da giustificare le somme in gioco come parte del proprio giro d'affari. Dopo una lunghissima serie di approvazioni, permessi e concessioni da ottenere presso le autorità nigeriane, i soldi saranno sul conto della vittima "in meno di 48 ore".

Insomma, se non sentite puzza di bruciato neanche a questo punto, posso solo consigliarvi di farvi un bel viaggetto in Nigeria. Poi, però, non venite a piangere da me.

Commenti, critiche o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!